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Plastica dal Mais? Come si produce?

Il problema di Shakespeare e la bottiglia di plastica

Le qualità della plastica l’hanno resa uno dei materiali più utilizzati dall’uomo, ma una di esse si è rivelata un’arma a doppio taglio.
La sua durabilità ha permesso il suo utilizzo in molteplici applicazioni sostituendola al vetro o all’alluminio, ma è proprio questa proprietà che la rende un pericolo ambientale. 

Se Shakespeare avesse gettato in mare una bottiglia di plastica avrebbe finito di degradarsi oggi, poiché questo processo richiede circa 400 anni.
L’alternativa alla plastica derivante dal petrolio è la bioplastica, come il PLA, che deriva per il 100% dal mais.

Come si produce?

Anche se trasformare una pianta in bicchieri e altri prodotti di utilizzo quotidiano può sembrare impossibile il processo si può sintetizzare in due fasi:

Il glucosio (o zucchero) presente nelle piante è un ottimo nutriente per i batteri che utilizzandolo nel loro metabolismo lo trasformeranno in acido lattico, facendolo fermentare.

Il nome completo del PLA è acido polilattico, quindi è formato da una catena di acido lattico.
Per ottenere questa catena si possono utilizzare dei catalizzatori (ovvero metalli che favoriscono la reazione) e per distillazione o per bassa pressione si può rimuovere l’acqua che si forma con l’allungarsi della catena.

Quanto dura in natura?

In un centro di compostaggio il PLA può essere degradato in 50 giorni, ma non temete il vostro oggetto in PLA non scomparirà sotto i vostri occhi trasformandosi in terriccio.
Infatti in condizioni ambientali la degradazione richiede circa 80 anni, decisamente meglio dei 400 anni della plastica, ma rimane importante non disperderlo nell’ambiente.
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